L’attuale modello economico, politico e sociale non è più in grado di garantire lavoro, speranze e futuro; la condizione della stragrande maggioranza dei giovani è senza prospettive in mancanza di politiche economiche espansive possibili, ma che metterebbero in difficoltà lo strapotere dei grandi centri finanziari e di una sparuta e ricchissima minoranza della popolazione che controlla i mezzi monetari e di produzione, le principali istituzioni pubbliche e private.
In queste condizioni – di prosperità per una finanza auto referente e di un’economia capace di produrre di più di quel che serve ma che si spreca a fronte delle evidenti insufficienze di reddito di gran parte della popolazione – sembra evidente come la causa della crisi sia morale e riguardi sia la iniqua distribuzione del reddito sia un modello economico non più adeguato alle esigenze generali.
Da svariati decenni la moneta non è più scarsa; le capacità produttive e di lavoro risultano notoriamente sottoutilizzate.
Mai come nella nostra epoca l’umanità ha realizzato incredibili progressi scientifici e tecnologici che consentirebbero adeguato benessere per tutto il Pianeta.
E, invece, la povertà sta avanzando persino nei Paesi di più antica industrializzazione.
Un cambiamento radicale e vero appare necessario per mettere l’umanità al centro di tutto, non una moneta artificiosamente creata, non una finanza irresponsabile e lontana dall’economia reale.
Per far questo, occorre un modello economico che abbia come obiettivo principale non il mero profitto, ma il completo soddisfacimento delle esigenze dell’intera società col solo limite del raggiungimento della piena occupazione.
Oggi le principali esigenze sociali non soddisfatte riguardano i servizi e le attività di cura delle persone, dell’ambiente, del patrimonio pubblico: in tali comparti la logica del profitto risulta inapplicabile e, quindi, bisogna tornare ad una ragionevole sovranità degli Stati .
Va ripristinato il Welfare universale perché il ceto medio – oggi escluso dai benefici del welfare residuale – risulta sempre più impoverito, a fronte di una minoranza facoltosa, in possesso di risorse proprie per affrontare le spese più importanti per una famiglia: sanità, istruzione, trasporti, servizi di cura.
Va ribadito un posizionamento internazionale dell’Italia che faccia abbassare il baricentro europeo nel Mediterraneo al fine di creare armonia tra le due superpotenze occidentale e orientale ed i popoli che chiedono pace e sviluppo economico.
Per ciò vanno ribadite, in Italia, politiche fiscali sopportabili, ma ispirate ad una chiara progressività per consentire allo Stato di acquisire  risorse per investimenti finalizzati a creare occupazione giovanile ed il sostegno al sistema delle piccole imprese, soprattutto di nuova generazione (start-up), capace di rendere compatibile la centralità dell’uomo e delle aziende a base familiare in un’ottica di sviluppo responsabile nei confronti dell’ambiente e delle giovani generazioni.

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