Il dibattito sull’impegno sociale e politico dei cattolici si sta arricchendo ogni giorno di più divenendo una parte sostanziale del più ampio confronto in atto che coinvolge anche aspetti dottrinali e teologici.
Proviamo a segnalare quelle voci che nell’ultimo periodo, sono state segnalate e riprese dalla stampa nazionale e dai cosiddetti social.
Il neo Presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, lo scorso 31 luglio, ha rilasciato un’intervista a La Repubblica
nel corso della quale ha detto: “Non è assolutamente sbagliato essere visibili nella società, ci mancherebbe! Penso, però, che ci siano due equivoci di fondo. Il primo riguarda la presenza dei cattolici sulla scena politica: dall’unità d’Italia ad oggi, i cattolici hanno fatto politica in modi diversi e non solo attraverso la Dc. Le forme politiche, dunque, variano a seconda dei periodi storici e non c’è solo quella del partito unico. Senza dubbio, però, oggi tra molti cattolici si percepisce un bisogno, che a volte è un’aspettativa, di una nuova rappresentanza del mondo cattolico. Questo rimane un serio argomento di riflessione per il futuro”.
Il Segretario generale della Conferenza episcopale, Nunzio Galantino, sempre su la Repubblica,
il precedente 18 luglio, era intervenuto sulla legge del “ Ius soli” sostenendo, tra l’altro che “la politica partitica negli ultimi tempi sta spesso inseguendo l’antipolitica: il vero antidoto all’antipolitica è rispondere ai bisogni seri che la gente avverte. Le 226 mila parrocchie che esistono lo sanno bene. Si combatte l’antipolitica con una politica sana, dando risposte sensate a domande reali, il Papa non sta dando una mano all’antipolitica ma esortando la politica ad essere forte, e chiara, con la P maiuscola. E la politica non è quella di chi grida di più o della lobby vincente, ma di chi fa il bene comune”.
Su You Tube è possibile ascoltare, sempre a proposito della necessità di riscoprire l’attenzione e la partecipazione dei cattolici alla politica, anche per recuperare il significato e il valore della Democrazia, due interventi del vescovo di Faenza, Mario Toso, rispettivamente, del 29 e 25 marzo us dal titolo “ Per una nuova democrazia”
https://www.youtube.com/watch?v=xuiwr1V22MY
e “ Dalla politica dell’Urgenza, all’urgenza della Politica”
https://www.youtube.com/watch?v=vs81-XXKC2U
Il pensiero del vescovo Toso è che i credenti devono ritrovare il senso di un impegno politico perché la Fede ha una dimensione sociale. A suo avviso, stiamo vivendo una fase in cui sono minati i tre principali pilastri della Democrazia: l’autentico concetto di libertà, lo Stato di diritto e lo Stato sociale. I cristiani, a suo avviso, devono assumere la responsabilità di un impegno per raggiungere e costruire una “ buona” democrazia rappresentativa.
La necessità che i credenti ritrovino il senso del coinvolgimento sociale e politico, superando la diaspora degli ultimi decenni che ha interessato il mondo cattolico impegnato in politica e dato vita alla creazione di tanti “ cespugli”, marginalizzati nella realtà istituzionale italiana, è resa necessaria alla stessa logica del processo democratico che richiede l’organizzazione del consenso. Anche, e soprattutto, per la difesa di quei valori attinenti al bene comune, al rispetto della vita e della famiglia, altrimenti destinati a non essere validamente sostenuti da nessuno, come la recente esperienza ha dimostrato.
All’intervento di Padre Spadaro su Civiltà cattolica abbiamo dedicato un ampio commento con una richiesta di chiarimenti
visto l’importanza che il tema richiama e, soprattutto, per la “ confusione” che potrebbe essere ingenerata tra tutti coloro che credono nel dovere d’impegnarsi socialmente e politicamente come forma più alta di “ carità”.
Una direzione verso cui si indirizza anche l’intervento del vescovo di Teramo, monsignor Michele Seccia, che lo scorso 12 agosto
http://www.acistampa.com/story/teramo-monsignor-seccia-invita-allimpegno-socio-politico-6639
è intervenuto con un invito all’impegno sociale perché “l’essere fedele cittadino è una virtù e la partecipazione alla vita politica è un’obbligazione morale”.
Monsignor Seccia ha indirizzato una lettera ai fedeli della sua diocesi scrivendo, tra l’altro: “Mi chiedo: non è forse il momento di farsi carico di una maggiore responsabilità civile, ecclesiale, politica, professionale, familiare … la Città, la Polis, la Res–Publica camminano con le gambe degli uomini e delle donne del tempo! Abbiamo trascurato la formazione ai valori, della responsabilità, del primato del bene comune, della solidarietà e della corresponsabilità, del primato della dignità della persona, della sussidiarietà e dello spirito di servizio mentre si stanno imponendo altri pseudo-valori tipici della cultura consumistica, la ricerca di interessi privati o di piccoli gruppi prevalenti … con l’amara conseguenza della polemica e della frammentazione di correnti ideologiche (politiche)!”.
Recentemente, abbiamo pubblicato la lettera del vescovo emerito di Ferrara e Comacchio. Monsignor Luigi Negri, con cui veniva segnalata la completa “ assenza” dei parlamentari cattolici su temi importanti, tra cui quello sugli immigrati ed il ruolo dello Stato.
Lo scorso 28 luglio, monsignor Negri è intervenuto sulla questione degli omosessuali e dell’atteggiamento che, a suo avviso, la Chiesa deve assumere.