Successivamente alla pubblicazione del nostro ultimo intervento sulla questione della nascita di un nuovo partito di cattolici ( CLICCA QUA ) abbiamo ricevuto due importanti contributi da parte di mons Mario Toso, Vescovo di Faenza – Modigliana, e dal teologo domenicano, padre Giovanni Cavalcoli. Risponde l’autore, Emilio Persichetti.

Ringrazio Monsignor Mario Toso e Padre Giovanni Cavalcoli O.P. che hanno desiderato indirizzare giudizi di apprezzamento per l’articolo “ Partito dei Cattolici. E’ giunto il momento della raccolta. Nella chiarezza per superare  diaspora ed irrilevanza” pubblicato il giorno 1 Settembre.

La Direzione di Convergenza Cristiana 3.0 ha deciso di pubblicare ed offrire in comunicazione per intero le note a commento allegate alle due missive. Note che giudico fondamentali e contributi importantissimi, direi decisivi per giungere alla chiarezza invocata nell’articolo.

Monsignor Toso  ci trasmette l’intervento fatto il 25 marzo us ( CLICCA QUA )e gli inviamo,  innanzi tutto, un grande grazie per essersi posto alla testa di quei Pastori che sentono come inderogabile dovere del loro stato, quello di esercitare senza riserve il “munus docendi” avendo riferimento alla “ Evangelizzazione del Sociale”, ben spiegando come “ Chi vive nel Cristo totale, cioè in Colui che si incarna e poi sale al Padre, ha il compito di  vivere la politica facendola nuova, puntando alla rinascita dell’umano”.

Mons Mario Toso

Avendo chiaro questo presupposto indefettibile e totalmente accettato, è conseguente e pacifica la condivisione per intero dell’analisi economica e sociale del nostro paese, ma non solo, prospettata da Monsignor Toso. Le conseguenza sono chiare: ricostruire “ Lo Stato di Diritto” e “ Lo Stato Sociale”, certamente; ma soprattutto “unire le forze lavorando alla compattazione di una nuova piattaforma valoriale e culturale sulla cui base elaborare una nuova progettualità”.. Esattamente il motivo e lo scopo per il quale è nata e sta crescendo Convergenza Cristiana 3.0.

Non meno grande il grazie a Padre Giovanni Cavalcoli O.P. ed al suo contributo prezioso e denso di spunti felici, spiegati con la cristallina chiarezza del grande teologo nella missiva che ci ha inviato ( CLICCA QUA ). Per tutti: “Il Regno di Dio, certo, non è di questo mondo, perché la sua edificazione non spetta alla politica ed al laico, non appartiene allo Stato, a Cesare, ma alla Chiesa, al sacerdote”….”Allo Stato e quindi al laico cattolico ed alla politica non spetta edificare il Regno di Dio , ma il Regno di questo mondo, collaborando con tutti gli uomini di buona volontà..”. Aggiungo… con buona pace di chi teme il nuovo avvento del Sacro Romano Impero ed intravede odio in chi difende con forza e senza compromessi o cedimento alcuno la integrità e l’intangibilità divina dei sacramenti nel corpo della Chiesa.

 

padre Giovanni Cavalcoli

Ma anche un grazie per essere sceso concretamente nell’analisi storica di questi tempi recenti e meno recenti, andando a toccare i punti salienti e sinora messi timorosamente da parte: i motivi e le cause ultime dell’ inopinata fine della Democrazia Cristiana. E poi, gli effetti disastrosi della miopia di certi teologi, di certi Pastori e di certi movimenti i quali non si sono creati problemi nel difendere la “ diaspora”.  E poi e da ultimo, il riconoscimento importante e decisivo del ruolo dei laici.

E qui pervenendo alle conclusioni, le analisi del Vescovo coraggioso e del grande teologo finiscono per coincidere. Per Monsignor Toso la “ Rifondazione della politica” passa per una nuova “ Evangelizzazione del Sociale” ed un “nuovo protagonismo dei credenti”.. Per Padre Cavalcoli “ oggi assistiamo ad un impressionante perdita dei valori, alla quale occorre assolutamente porre freno, per invertire la direzione degli eventi, come sempre il laicato cristiano si è dimostrato capace di fare nella storia bimillenaria della Chiesa.

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I due preziosi contributi che oggi offriamo alla lettura, non sono sintetizzabili, ed ovviamente offrono spunti diversi di riflessione anche sulla possibile articolazione di un futuro, organizzato nuovo impegno dei cattolici in politica, ma siamo consapevoli che questo sarà frutto delle occasioni offerte dal contesto politico concreto e, soprattutto, delle capacità da parte dei laici di avanzare proposte valide, condivisibili dal popolo italiano . Ho voluto solo evidenziarne i punti più significativi che certamente andremo ad approfondire e ad ampliare in futuro, come del resto richiesto opportunamente dal Cardinal Bassetti.

Essi vanno ripresi, ampliati, analizzati per formare quella piattaforma valoriale e culturale comune che è l’indispensabile Humus su cui può e deve fiorire ed espandere i suoi aromi di vita e di verità, il nuovo partito politico, ben ancorato alla Dottrina Sociale della Chiesa e non ibernato in posizioni subalterne, interne ai due poli.

Con i contributi che oggi offriamo in lettura, l’Ordine Sacro ha fatto il suo dovere e lo ha fatto con generosità, sapienza e coraggio, illuminati dallo Spirito. Ora tocca al laicato. Occorre perdere il proprio individualismo; occorre riuscire a vedere l’insieme; soprattutto occorre mettere lo spirito di servizio al primo posto.

La destrutturazione politica, economica e sociale così ben tratteggiata da Monsignor Toso e lo stato di paganesimo tratteggiato da Padre Cavalcoli e già segnalato da Benedetto XVI che felicemente equiparò la crisi della nostra società a quella dell’Impero Romano nella fase ultima della sua decadenza, interpella la coscienza di tutti. Non è il momento degli opportunismi e dei calcoli mediocri e di piccolo cabotaggio. E’ il momento nel quale inopinatamente ed imprevedibilmente la storia bussa alla porta ed chiama una intera generazione di cattolici: la nostra. Su questo interpello saremo giudicati.

Emilio Persichetti

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