Il ‘puzzle’ del nuovo soggetto politico dalle solide radici cristiane e protagonista di una nuova stagione politica per l’Italia, sta dunque prendendo forma.

Il tassello fondamentale che mancava è arrivato con l’intervista importante e molto ricca di contenuti concessa dal Cardinal Bassetti alla ‘Repubblica’ del giorno 30 Luglio ( CLICCA QUA ).

Effetto positivo ed immediato, è stata l’apertura di un confronto ancora molto timido, ma certo significativo nell’ambito dell’opinione pubblica laica ed ecclesiale. La nostra testata non ha mancato di darne conto, sperando che esso si ampli e si approfondisca ( CLICCA QUA ).

Approfondimento del resto postulato dalla stessa intervista del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana che traccia a grandi linee i temi sul tappeto, ma non ne da soluzione, lasciandola a future riflessioni.

Voglio soffermarmi solamente sul tema e sul punto che più riguarda il nostro lavoro ed il nostro impegno, e che voglio riportare per intero: “ Non è assolutamente sbagliato essere visibili nella Società; ci mancherebbe ! Penso però che ci siano due equivoci di fondo. Il primo riguarda la presenza dei cattolici sulla scena politica: dall’unità d’Italia ad oggi, i cattolici hanno fatto politica in modo diverso non solo attraverso la D.C. . Le forme politiche dunque variano a seconda dei periodi storici e non c’è solo quella del partito unico. Senza dubbio però, oggi tra molti cattolici si percepisce un bisogno, che a volte è un aspettativa, di una nuova rappresentanza de mondo cattolico. Questo rimane un serio argomento di riflessione per il futuro.”

Mi pare pienamente condivisibile l’opinione secondo la quale l’impegno politico dei cattolici non può essere circoscritto, sia per sua natura ed essenza,  sia per i suoi scopi specifici, nell’orizzonte del partito unico. Senza scomodare la storia, cito solo il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa.

Vero però che una qualche forma dell’unità politica dei cittadini cattolici è oggi indispensabile ed urgente, in qualche modo improcrastinabile,  sol che si consideri la situazione concreta dell’Italia e dell’Europa dal punto vista della opportunità politica ed avendo riguardo alle contingenze storiche attuali.

La diaspora ha significato irrilevanza e totale subalternità sia a destra, sia a sinistra dei valori, sensibilità ed esigenze dei cattolici e del mondo cattolico impegnato nel sociale. L’analisi di Monsignor Toso sul punto è ineccepibile. ( CLICCA QUA ) anche alla luce dell’insistenza dell’alto prelato per la riscoperta di un autentico processo democratico da assicurare alla nostra moderna organizzazione sociale. Cosa peraltro cui non sono indifferenti anche i cittadini che si ispirano a diverse esperienze e tradizioni.

La irrilevanza e la subalternità dei valori cristiano democratici, poi, sono coincisi con il declino storico, politico ed economico dell’Italia, ma anche dell’Europa. Un’allegra ed incosciente decrescita.

Questo è il fatto oggettivo ed inconfutabile lasciatoci in eredità dal bipolarismo in Italia, dalla fede cieca e liberista nel potere assoluto del mercato in Europa, dalla scelta gravissima ed irresponsabile di mettere da parte Dio dall’orizzonte sociale e culturale in Italia ed ancor più in Europa. Questa è la eredità che ci troviamo tra le mani, aggravata ed appesantita in modo insopportabile dalla grande crisi dell’ultimo decennio.

Ed allora come uscire dalla irrilevanza? Superando la diaspora appunto.

Vale a dire, costruendo l’unità politica di coloro che credono nell’ applicazione dei principi e dei valori enunciati nella Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica elaborati e declinati secondo le esigenze di oggi e dei prossimi tempi.

L’unità è e si fa sulle idee e sul programma, non sugli schieramenti. Idee e programma desunti chiaramente dalla Dottrina Sociale della Chiesa, elaborati e declinati secondo le esigenze di oggi e dei prossimi tempi.

Convergenza Cristiana 3.0 ha individuato in due piani distinti, ma connessi, le strutture portanti di questa piattaforma ideale e programmatica : il piano etico ed il piano economico. Il primo regge il secondo, ed è su di essi che si gioca il futuro dell’Italia, ma anche dell’Europa. Per quanto riguarda il piano economico, noi abbiamo cominciato ad avanzare delle proposte su cui auspichiamo lo sviluppo di un ampio dibattito ( CLICCA QUA )

Con specifico riferimento alla riflessione chiesta dal Cardinal Bassetti appare infine quanto mai ragionevole opinare che, se l’unità politica dei cattolici è oggi questione di opportunità politica e di necessità storica, è inderogabile che la convergenza nel nuovo costituendo soggetto avvenga su basi, presupposti ed ambiti ideali, culturali e dunque politici e programmatici, precisi, chiari e definiti e, per questo motivo, condivisi senza riserva.

La prima riflessione lo riservo al mondo della Gerarchia ed al connesso chiarimento da noi chiesto a Villa Malta, la sede di Civiltà Cattolica ( CLICCA QUA). Chiarimento, purtroppo, ancora non arrivato.

Rimane dunque “ appesa “ la perentoria espressione di Padre Spadaro :  “ Francesco rifiuta radicalmente l’idea dell’attuazione del Regno di Dio sulla terra, che era stata alla base del Sacro Romano Impero e di tutte le forme politiche ed istituzionali similari, fino alla dimensione del ‘partito’. Se fosse così inteso, infatti, il ‘popolo eletto’, entrerebbe in un complicato intreccio di dimensioni religiose e politiche che gli farebbero perdere la consapevolezza del suo essere a servizio del mondo e lo contrapporrebbe a chi è lontano, a chi non gli appartiene, cioè  al ‘nemico’.”

L’aver accostato seppur di striscio l’idea di un partito di ispirazione Cristiana all’idea del Sacro Roman Impero, ci fa supporre che forse non si sia ben compreso il pensiero altrui.

In proposito riteniamo che la migliore risposta a coloro che temono  l’odio’ di un ecumenismo fondato su Dio e sul suo Ordine morale , si possa rinvenire nell’articolo “A word about useful tools” scritto dal Vescovo di Filadelfia , Charles Chaput O.F.M., su CatholicPhilly .com il giorno 18 Luglio, occasione in cui, tra le altre cose, il prelato statunitense scrive (CLICCA QUA ):         “ Tryng to do so demeans what Christians have always claimed to believe. It reduces us to useful tools of those who would smother the faith that so many other Christians have suffered, and are now suffering , to fully witness. This is why groups that fight religious liberty in our courts, legislatures, and in the public square.. are heroes, not ‘ haters’ “. Che si può così tradurre: “Tentare di fare questo offende ciò che i cristiani hanno sempre sostenuto di credere. Ci riduce a strumenti utili di coloro che soffocano la fede per cui tanti altri cristiani hanno sofferto e ora soffrono, per la loro piena testimonianza.

Ecco perché i gruppi che combattono per la libertà religiosa nei nostri tribunali, tra i legislatori e nella piazza pubblica sono eroi, non sono coloro che”odiano”. Qualcosa di parecchio diverso dal Sacro Romano Impero.

Comunque, è chiara ed evidente la siderale distanza tra le valutazioni espresse nella intervista a Repubblica dal Cardinal Bassetti e quelle provenienti da Villa Malta. E questo basta.

La seconda riflessione la riservo invece ai soggetti politici che si qualificano “popolari” ( vedi la proposta dell’onorevole Preziosi che ancora invita i cattolici ad appoggiare il Pd) o “moderati di centro” di antica e dimenticata origine cattolica democratica       ( vedi l’on Alfano, che continua con una inane “politica dei due forni”).

Non è un obbligo credere che la diaspora e la divisione nei due poli coincida con la irrilevanza dei valori e della sensibilità dei cattolici e del cattolicesimo politico e, dunque, della impossibilità intrinseca di porsi come rappresentanti dei loro valori ideali e della loro sensibilità spirituale e sociale.

E’ invece obbligatorio credere che finendo a fare il cavalier servente, ora di questo ora di quello, il naufragio elettorale è certo finendo così a far coincidere la irrilevanza con la scomparsa.

In tempi di forte accelerazione storica ciò che finisce a creare il nuovo assetto ed i nuovi punti di riferimento sono il coraggio, l’audacia  e la chiarezza delle idee, non la “ politica dei due forni” o della comunella ammiccante e pronta a tutto.

Emilio Persichetti

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