Messaggio di Antonino Giannone 16 settembre 2017

I numerosi cespugli cattolici alla ricerca di un’area fertile per diventare una grande foresta 🌳 🌳 🌳 per il bene comune.

                              di Antonino Giannone^
Cari Amici
Giovanni Tomei, Piero Pirovano, Sandro Diotallevi, Gianni Fontana, Leonardo Triulzi e Luigi Intorcia, Ivo Tarolli ed Ettore Bonalberti, Mirko De Carli, Gandolfini e Pillon, caro Paolo Maddalena e Gigi De Giacomo unitamente ai tanti Amici delle Associazioni, Movimenti, Partiti  che rappresentate ufficialmente e che s’incontreranno con Voi in diversi convegni nei giorni 16-21-22-23- 24 cm e in Ottobre, v’invio alcune considerazioni, come mio contributo personale.
Vi trasmetto la presente da Washington dove sto svolgendo alcuni impegni universitari e professionali, in particolare con approfondimenti sull’Etica e l’Innovazione tecnologica nella società della globalizzazione e dell’era digitale.

Ormai, la valutazione secondo la quale la crisi economica che sta investendo la società occidentale e Italiana, in particolare a partire dal 2008, sia stata originata da cause di tipo morale e non solo economiche, come hanno più volte e opportunamente ribadito il magistero ecclesiale e la Dottrina sociale della Chiesa, è ormai pienamente accettata, condivisa e fatta propria da differenti angolazioni culturali e politiche. 

In Italia, in particolare, si vive in una situazione politica con un Parlamento, considerato “illegittimo” e un Governo senza un reale mandato popolare dal 2011, dopo la “cacciata” di Berlusconi e del suo Governo dal “parterre” internazionale e dallo stesso Parlamento per l’applicazione retroattiva della legge Severino. E’ una premessa già condivisa, con molti di Voi, che in questi anni di trasformismo incredibile e’ bene tenere presente per le iniziative che si vorranno assumere.

E’ ormai del tutto evidente, come ha già più volte scritto l’amico Ettore Bonalberti, che offrire una speranza a quel 50% di elettori renitenti al voto, per “evitare che l’anomia diffusa e il disagio sociale profondo dei ceti popolari e del terzo stato produttivo, possano sfociare nella rivolta sociale”,  significa, innanzi tutto, riuscire a ricomporre sul piano politico la colpevole frammentazione che ha caratterizzato la lunga stagione della diaspora cattolica e popolare.

L’Osservatore della Dottrina Sociale della Chiesa del Cardinal Von Thuan ha significativamente già fatto questa analisi sull’afasia di noi cattolici in questi ultimi 20/25 anni. Adesso, per molti della mia generazione, nati durante la II^ guerra mondiale, non si tratta più di ricostruire la Democrazia Cristiana di Don Sturzo, De Gasperi, Moro e di altri autorevoli politici cristiani, seppure attraverso elementi costitutivi aggiornati, ma semmai di impegnare tutti Voi, amici che Vi accingete a celebrare i prossimi incontri, seminari, convegni autunnali, nell’obiettivo di superare le divisioni e giungere alla formazione di un nuovo soggetto politico ispirato ai valori dell’umanesimo cristiano e della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica.

Un soggetto politico in grado di rappresentare “la piazza dei diritti e della società naturale”, che pone al centro della politica la persona, la famiglia e i corpi intermedi, e intende regolare le relazioni sociali e istituzionali secondo i principi della sussidiarietà e della solidarietà.

Tutti dovremmo convenire sull’imperativo del ritorno all’obiettivo della “Unità Possibile” delle tante realtà italiane di ispirazione cattolica.

Noi cattolici dovremmo ritornare ad essere utili alla società italiana e per questo dobbiamo far vincere la logica dello “stare assieme”, superando la fase delle frammentazioni e individualismi che ci hanno portato alla condizione non più tollerabile della irrilevanza politica nelle scelte dei governi che si sono succeduti.

Prima di tutto, dunque, l’unità più ampia possibile dei cattolici, e dopo, solo dopo, anche in funzione della legge elettorale che il parlamento dei “nominati illegittimi” ci consegnerà, si decideranno le possibili convergenze.

Accanto a una piattaforma programmatica capace di rispondere “alle attese della povera gente” e a riconciliare gli interessi e i valori delle classi popolari con quelli dei ceti medi produttivi, servono precisi principi di Valori etici condivisi che vanno riproposti nella formazione dei giovani e delle nuove classi dirigenti. 

Servirebbe il coraggio che ho trovato nella CUA (Catholic University of America) in Washington DC nel proporre pubblicamente le caratteristiche dell’insegnamento e della didattica: “la nostra scuola è diversa dalle altre perché ha una missione molto chiara e questa missione è presentare la dottrina sociale cattolica e aiutare il mondo delle imprese a capire come attuarla in modo che possa essere di beneficio alle  organizzazioni imprenditoriali, alle persone che vi sono impegnate e alla società nel suo complesso”. 

Quindi, noi cerchiamo coerentemente nelle prossime scelte politiche di condividere con i laici ispirati cristianamente

– La dignità della persona umana. – La Sussidiarietà- Il Bene comune -La Solidarieta’ e la tutela dei Diritti della Costituzione della Repubblica italiana.

Mi piace definire questa “idea” che ho appreso qui al CUA come “tutto per tutti” che potrebbe significare che ci impegniamo a prestare attenzione a come possiamo lavorare con tutti nei vari ambiti e settori della società ed essere sicuri che ciò che facciamo sia davvero che stiamo cercando di aiutare tutti ad avere positivi risultati.

In conclusione va riaffermato senza ambiguità il principio che la dottrina sociale cattolica non si oppone al capitalismo e all’economia di libero mercato, ma semmai e’ certamente contraria allo strapotere del neo liberismo e del finanz-capitalismo, teoria che ha emarginato ed emargina sempre più la persona, nel mondo del lavoro, con la “strategia dello scarto”, come Papa Francesco ha spiegato in più occasioni. 

Vorrei che concludessimo con l’invito ai tanti  cattolici e laici dormienti e assenti a far parte di questa sfida politica, emozionante e ispiratrice per la ricostruzione dell’Italia e a farlo con l’Etica della responsabilità e l’Etica dei principi sia nella società, sia, in particolare, nella politica attraverso coloro che saranno i nuovi rappresentanti che eleggeremo nel nuovo Parlamento.

^ Prof. Etica professionale e Relazioni industriali. 

– Dipartimento Etica e Società di “Costruire Insieme”

– Vice Presidente ALEF (Associazione Liberi e Forti)

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